E’ stato detto e scritto tutto e più di tutto in questi giorni di dramma che sta vivendo il nostro pianeta, fra consigli smisurati a viver meglio, conta dei morti e numeri di malati da crescendo rossiniano, sempre in aumento, senza soluzione di continuità; fra sanitari in prima linea, raccomandazioni d’ogni tipo e storie che, forse, non avremmo voluto leggere. Risulta difficile vivere in queste condizioni, nel limbo, gli obblighi ci fanno sentire come detenuti con la porta della cella aperta. Da presidente di un club come il nostro, molto a carattere familiare, cerco le parole del papà più che del dirigente sportivo, per starvi vicino, per fare in modo che la quarantena sia meno fredda, ispida, distaccata dagli stereotipi di vita cui siamo abituati. E conto insieme a voi i giorni che ipoteticamente mancano al rivederci, a ritrovarvi sul parquet, a stringerci di nuovo la mano, ad annientare quel metro di distanza che ora siamo obbligati tenere l’un con l’altro. Non ho desiderio di stupirvi con gli effetti speciali, più semplicemente voglio far sapere a voi tesserate, agli allenatori, e soprattutto alle vostre famiglie, che la VBC Viterbo vi abbraccia idealmente e vi aspetta.
Il vostro presidente